CD Gaznevada - Mamma dammi la benza! (Shake, 2009)
Prima di darsi alla wave o di finire al Festivalbar, i Gaznevada furono tra i più credibili esponenti del punk bolognese. Shake ristampa la loro prima cassetta del 1979 uscita su Harpos Music allegando un libretto a cura di Oderso Rubini, in cui con interviste d'epoca si ripercorre il clima di quei giorni. Come nella tradizione dei gruppi punk primordiali italiani, i Gaznevada brillavano per stramberia, se agli esordi facevano covers dei Ramones riscuotendo grande successo, il loro punk-rock acquistò infine una forma tra lo sperimentale e il demenziale che pur nella sua personalità spiccata e unica, potrebbe avere termini di paragone con Dickies o gli stessi Skiantos. Brani come "Criminale" rimandano al punk rock nudo e crudo, ma momenti deragliati come "Telepornovisione" (di cui nel cd è presente il video) sono misture impagabili tra punk e dilatazione freak-improvvisativa, grazie anche all'uso di sax e tastiere che rimandano pure a coetanei gruppi californiani di vena arty. I testi sono molto "forti" e strafottenti, Andy Droid e gli altri berciano in modo versatile, in "Bestiola" sembra di avere a che fare con quei rockers meticci dei 60s. E via via sfilano i 9 pezzi, tra i quali culti come "Mamma dammi la benza" e "Roipnol". Un manifesto del punk italico, uscito negli anni di massima creatività bolognese e la sua repressione. Radio Alice chiusa da poco, i carri armati, vittime e scazzi ma anche come ricorda Nico Gamma nella sua lunga romanzata testimonianza, il periodo della Traumfabrik con Scozzari e gli altri, dell'amore libero, dell'andare a Londra alla scoperta di un qualcosa di mai visto che ti cambierà per sempre. Insomma, storie umane di un fermento social-musicale più unico che raro, riassunte in quella cassetta "produced by Oderso".
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